BERNARD JARDEL, SURREALISMO OTTICO
Intervista di Leone de Grandville
« Per dipingere un ritratto di un uccello, disegna prima un aperto
gabbia»... consiglia Jacques Prévert in una delle sue poesie più belle. E, per ritrarre un artista, dovrebbe esserlo
coglierlo di sorpresa? Un giorno, se ti capitasse di incontrare Bernard Jardel, l'uomo d'affari, crederesti che lui sia l'artista Bernard Jardel? Le dimensioni oniriche, le prospettive sconcertanti che tormentano l'immaginazione dell'artista Jardel, scaturiscono da un ambiente semplice ma raffinato, di Jardel l'uomo d'affari, dove tutto sembra pacifico e armonioso. I suoi occhi neri e scintillanti celano il suo segreto.
Thérèse de St Phalle: La doppia vita di Bernard Jardel
Si potrebbe essere un artista che espone a Tokyo, Nagoya, Houston, Beirut, Madrid, dipingere più di sessanta tele all'anno, pur ricoprendo la responsabilità di un'impresa?
È una sfida che raccoglie Bernard Jardel, 40 anni, la cui mostra inaugura il 15 marzo a Bruxelles. I suoi dipinti, severamente costruiti, fanno convergere le onde dei trapezi verso un obiettivo.
Se i suoi dipinti vengono acquistati da un collezionista orientale così come da un europeo, è perché evocano il sentimento dell'"Odissea dello spazio", un volo verso l'infinito attraverso una serie di prospettive. Un cerchio vibra, lame verticali lo attraversano , le cui tonalità indicano la diffrazione della luce. Uno stile unico e che non ha la minima somiglianza con nessun altro. Senza firma sui suoi dipinti, si riconosce ancora lo stile di Jardel.
Bernard Jardel di Gerald Schurr
Al cospetto dell'opera di Bernard Jardel, lo spettatore attento resta stregato dalla sua ambiguità di fondo che anima la superficie fissa, accentua la magistrale profondità, che però rifugge l'illusione, cedendo all'ordonnanza delle due dimensioni, sottolineandola con decisione.
"Quando | macchia la mia tela, diventa subito rotonda, rettangolare o triangolare». La sua formazione di architetto, ha segnato profondamente Jardel, ed è proprio questa «disciplina» che ispira i suoi temi geometrici, ciò richiama l'attenzione sul suo aspetto decorativo, raramente riconosciuto, che governa la sua
composizioni- e l'importanza che attribuisce alla sua ricerca sperimentale. C'è qualcosa di rustico che si mescola a questa magia visiva, ad esempio nell'utilizzo di colori acrilici, o nelle ripercussioni di apparecchi bellici come "pistole" e "bombe" (spray ).
I toni delicatamente sfumati e misurati, gamma di colori vividi e freddi di un amplificato. intensità sottile: così Jardel stabilisce il suo ritmo e le sue forme energiche, compone il suo caleidoscopio, armonizza la profondità e il rilievo a questa armonia di forme trapezoidali e sferiche. Se l'incontro delle strutture, a volte racchiuse in un cerchio concentrico o traboccanti da esso, sconvolge lo spazio tradizionale, la «muralità» della struttura è sempre rispettata.
L'espressione «surrealismo ottico» pronunciata in riferimento ai labirinti fantastici concepiti da Jardel sembra estremamente ben accolta. Si pensa a Baudelaire, «questo elemento inaspettato, la cui bizzarria è come un condimento assolutamente indispensabile ad ogni bellezza». Invitato così a partecipare e penetrare in un. Nello spazio astratto privo di ogni ingombro, il dilettante nota che la rete di linee, questi motivi prospettici che si scontrano tra loro, spezzano il dominio dell'inspiegabile. È la geometria al servizio dell'immaginazione che apre la strada alla poesia irrazionale.
Gerald Schurr
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